Vi racconto una storia. Una di quelle belle. Chi mi conosce sa quanto corro e soprattutto il perché lo faccia. Uno dei tanti motivi è quello che il mondo del running spesso ti riserva delle sorprese che ti allietano la giornata, ti sbatte in faccia la fortuna che possiedi, ti ricorda di quanto sia bella la vita presentandoti magari all’improvviso delle persone speciali come Vincenzo Placida e la sua Valentina.
Valentina è affetta dalla sindrome di Cornelia de Lange, sindrome genetica rarissima che comporta nei soggetti che ne sono colpiti scarsa crescita, ritardo psicomotorio e assenza o difficoltà nella comunicazione verbale.
A Valentina la sindrome viene diagnosticata a sei mesi. Ovviamente la vita di papà Vincenzo e mamma Romina viene completamente ribaltata. I punti di vista cambiano, i sogni e i desideri anche, quel che importa da quel momento in avanti è trovare sempre qualcosa che la possa stimolare e far vivere il più possibile nella normalità.
E quel “qualcosa” un giorno si materializza nella corsa. È così che Vincenzo e Valentina iniziano con delle lunghe passeggiate con lo stroller, poi arrivano i primi km di corsa, a seguire le prime gare e finalmente la prima Maratona, a Venezia, con l’acqua alta. «Tutto era allagato, ma non potevamo fermarci. Ho preso in braccio Valentina e, aiutato a turno da altri runner, siamo arrivati al traguardo. Quando lo abbiamo attraversato, nonostante la disavventura, lei sorrideva raggiante. Era felice. Quello per me è stato un segno. Lì, in quel momento, ho capito quello che avrei dovuto fare. La corsa è stata l’occasione per lanciare un messaggio di inclusione e di ricerca». Così mi racconta Vincenzo.
A quel punto non ci si poteva fermare, anzi, bisognava spostare l’asticella un po’ più in alto. È così che nasce il progetto Run for Cornelia: non solo un percorso podistico di circa 670 Km corsi in solitaria (a piedi) ma anche un percorso sociale per incontrare sindaci, persone e abitanti, per raccontare a voce, sui mezzi di comunicazione e sui social la sindrome di Cornelia.
Ma Vincenzo non si ferma. Dopo il grande successo di questo primo viaggio, nella primavera del 2024 decide di tornare in strada per la seconda edizione del progetto, questa volta in bicicletta. Quasi 2.000 km percorsi per continuare a far conoscere la sua storia e l’operato dell’associazione.
Una delle cose più belle che mi ha raccontato è stata quella successa durante una gara a pochi km dall’arrivo. Un ragazzo, ormai sfinito, pronto alla resa, una volta raggiunto da Vincenzo e Valentina improvvisamente ha ripreso a correre giungendo con loro al traguardo.
Quando ho contattato Vincenzo per dirgli che mi sarebbe piaciuto correre per loro e sostenere in qualche modo il loro progetto sono stato accolto come mai lo sono stato prima in queste occasioni. Vincenzo è stato un fiume in piena, è stato una fonte inesauribile di gioia. Con fierezza mi dice che solo stando a contatto con il mondo della disabilità impari a lottare veramente, perché nessuno ti regala niente e puoi contare solo sulle tue forze o su chi ha i tuoi stessi problemi.
Gli chiedo nei fatti cosa posso fare per essere utile alla causa e l’unica cosa che mi risponde è che “lo stai già facendo, parlandone. Interessandoti a noi”.
Che altro aggiungere?
A te che leggi e sei arrivato fino a questo punto non rimane che contribuire.
Ogni contributo è importante. Sia condividendo sui social il loro progetto usando l’hashtag #runforconelia, sia con un semplice passaparola al lavoro, sulle piste dell’allenamento o con la tua crew indossando la maglietta arancione di Run for Cornelia.
Ovviamente poi puoi “spingere” Valentina insieme a Vincenzo diventando concretamente loro amico.
Qui puoi scegliere come: