Ho avuto la fortuna di conoscere a fondo Severino Magri e il suo mondo, non solo artistico, durante le nostre varie collaborazioni.
Un mondo che si può definire tranquillamente “oltre” non solo perché attraversa le strutture e le convinzioni del reale aprendosi alla più totale libertà delle emozioni, ma soprattutto per la visione immaginifica ed emotiva che lo contraddistingue.
Un’arte profondamente innovativa la sua, completamente “contro” ogni sorta di conformismo, pervasa dalla volontà di rappresentare l’essenza più (ir)reale delle cose che inevitabilmente corrisponde alle sue emozioni e di conseguenza alle nostre.
In occasione della sua personale Melodia vegetale (dal 2 al 30 novembre 2024 @ Spazio Garino, via Rocciamelone 1/i Torino) Severino ha scelto prevalentemente due materiali simili, terracotta e radici, ma con caratteristiche tecniche diverse che le rendono però soggette in modo univoco allo scorrere del tempo.
Un tempo che non modificherà l’opera, ma evidenzierà in maniera sempre più marcata la differenza tra noi e il fluire delle nostre esistenze, sia esteticamente che concettualmente.
Le sculture che troverete vi appariranno apparentemente immobili, ma non fatevi ingannare.
Severino con le sue installazioni vuole scardinare tutte le gerarchie pre-impostate e ci invita ad accogliere nuovi modelli di vita e a immaginare nuove forme virtuose di convivenza sociale.
Da un lato il “vaso” con tutte le sue valenze simboliche (casa-nido-buco nero?) per circoscrivere lo spazio, in cui viene delimitato il dentro e il fuori, e offrire in modo autonomo ciò che (non) contiene.
Dall’altro le “radici”: i valori, le relazioni che consentono all’essere umano di ancorarsi alla propria origine.
Severino spinge le due materie a completarsi in armonia alludendo al mistero dell’esistere in un corpo solo. Un unione residente in un luogo in cui è racchiusa e circola la vita ricevuta affinché, a sua volta, venga donata.
Che altro dire se non che non si può non rimanere meravigliati innanzi a questa melodia organica?
Vi invito ad andare a conoscere Severino e la sua magica creatività.
Claudio Lorenzoni
Ph. Valeria Sangiorgi