Io, robot

Io, robot

Esistono decine di libri, film e fumetti che raccontano di un futuro in cui uomini e androidi vivranno in simbiosi, come in Blade Runner, Io e Caterina, Terminator, Robocop, o la serie Alita, fumetto e anime di più recente edizione. 

Mondi e universi che sono sempre sembrati lontani e impossibili almeno nel running

E invece eccoli qui. Qualche giorno fa nel distretto di Daxing, a Pechino, è stata organizzata la prima mezza maratona in cui a contendersi lo scettro del vincitore sono stati uomini e robot.

Non sono mancati gli aspetti esilaranti. Un piccolo androide caduto a terra si è rialzato da solo dopo pochi minuti, tra gli applausi della folla. Un altro, progettato per assomigliare a un Transformer, ha deviato dalla rotta schiantandosi contro una barriera e travolgendo un ingegnere. 

I promotori dicono che i robot non sono stati progettati per fare concorrenza all’essere umano ma per dare sostegno agli atleti e non solo. 

Sostengono infatti che diverse saranno le funzioni che questa tipologia di umanoidi potrà svolgere durante un grande evento. Oltre a essere dei pacers infallibili, potranno anche aiutare i partecipanti fornendo feedback in tempo reale su fattori come frequenza cardiaca, temperatura e qualità dell’aria.

Potranno anche migliorare la sicurezza durante gli eventi attraverso la navigazione autonoma, il monitoraggio in tempo reale e l’analisi dei big data. Potranno gestire la sicurezza lungo il percorso di gara, rilevare movimenti insoliti della e tra la folla o situazioni di emergenza e allertare rapidamente il personale di sicurezza.

Pare che potremo anche vedere all’opera robot dotati di forniture mediche, come ad esempio i defibrillatori, o in grado di analizzare le condizioni di un atleta tramite telecamere e sensori per identificare coloro che necessitano di cure mediche immediate. 

Che dire?

Solidarietà per i robot che non potranno mai percepire la meraviglia della fatica e del sudore. 

Claudio Lorenzoni

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